Non sono brava a parlare dei miei pensieri,emozioni più profonde e via dicendo. Cioè,forse saprei farlo,date le analisi psicologiche introspettive che sono solita intraprendere piuttosto spesso,talvolta con un discreto successo,altre destinate a non svelare gli interrogativi, per cercare di trovare risposta a qualche mio atteggiamento che esternamente può sembrare incomprensibile,o spiegazioni ai miei repentini cambiamenti di umore,di relazione con alcune persone,e di sentimenti addirittura. Ma non mi va di applicarmici,o meglio forse scrivendone in prima persona mi esporrei troppo,e prendere in prestito parole di qualcun altro con le quali ho sentito un'impressionante affinità mi fa comunque sentire di parlare di me,ma protetta dal filtro della persona di cui si sta realmente parlando. E allora rubo le parole del diario di Maria Ferres,dal piacere di Gabriele d'Annunzio,lette qualche giorno fa, e rilette, incredula di quanto fedelmente mi descrivessero,escluse le parti d'invocazione a Santi,Signore e Madonna,ovviamente. Ora già sento che il mio stato d'animo è un po' diverso,più resoluto e più indipendente da certi legami,ma in quel momento lo descrivevano perfettamente."I moti del mio spirito prendono forma d'interrogazioni,di enigmi. Io interrogo di continuo me stessa e non rispondo mai. Non ho avuto il coraggio di guardar proprio in fondo, di conoscere con esattezza il mio stato,di prendere una risoluzione veramente forte e leale. Io sono pusillanime,io sono vile,ho paura del dolore,voglio soffrire il meno possibile; voglio ancora ondeggiare,temporeggiare,palliare,salvarmi con sotterfugi,nascondermi,invece d'affrontare a viso aperto la battaglia decisiva. Il fatto è questo: che io temo di rimaner sola con lui,d'aver con lui un colloquio grave e che la mia vita qui è ridotta una continuazione di piccole astuzie,di piccoli ripieghi,di piccoli pretesti per evitare la sua compagnia. L'artificio è indegno di me. O voglio assolutamente rinunziare a questo amore, ed egli udrà la mia parola triste ma ferma. O voglio accettarlo,nella sua purità, ed egli avrà il mio consenso spirituale. Ora io mi domando: -Che voglio? Quale scelgo delle due vie? Rinunziare? Accettare?"Scrive ancora Maria Ferres,qualche giorno dopo:"Quella malinconia m'attira. Non so perchè,la mia anima tende a quella forma di supplizio; è sedotta dalla perpetuità d'un dolore unico,dalla uniformità,dalla monotonia. Accetterebbe volentieri per tutta la vita una gravezza enorme,ma definita immutabile,invece della mutabilità,delle imprevedibili vicende,delle imprevedibili alternative. Pur essendo abituata alla sofferenza,ha paura dell'incerto,teme le sorprese,teme gli urti improvvisi. Senza esitare un istante,in questa notte accetterebbe qualunque più grave condanna di dolore a patto d'esser assicurata contro gli ignoti agguati dell'avvenire."Ecco. Solo poco prima diceva di temere la sofferenza e di essere disposta a tutto per fuggirla,poco dopo afferma che la preferirebbe,se le assicurasse di essere salvaguardata dall'imprevedibilità di ciò che l'aspetta. Ondeggiare. Tra ciò che può sembrare una certezza in un momento e che può trasformarsi in un indistricabile dubbio un attimo dopo. E temere. Di guardare davanti a me,di provare a dare una forma all'ignoto che mi aspetta.E sebbene possa stonare la pubblicazione di una ricetta dopo tale abbandono a riflessioni poco ottimistiche,mi piace pensare che forse Andrea Sperelli gradirebbe uno di questi dolcetti durante le sue consuete "colazioni leggere".Skinny muffins alle pere e fiocchi d'avena con farina di kamut-270 gr. farina di kamut-2 uova-150 gr. zucchero di canna-2 cucchiani di lievito-85 gr. panna acida-50 gr. fiocchi d'avena-1 pera grande
Sbattere le uova con lo zucchero e la panna acida,incorporare la farina e il lievito,quindi aggiungere la pera sbucciata e fatta a piccoli dadini e i fiocchi d'avena. Riempire i pirottini con l'impasto,e infornare a 180° per circa 15 minuti.Far raffreddare un po' in forno prima di toglierli dallo stampo perchè a causa della pera rimangono piuttosto morbidi e delicati.Ottimi per accompagnare il tè delle cinque :)
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